Presentazione del Festival
L’iniziativa del Festival
Internazionale di Chitarra Città di Rieti -
“I giovani incontrano la Chitarra: nelle corde
dei giovani” - s’inserisce nel quadro
del progetto ideato e promosso dalla Fondazione di
Demodossalogia sulla formazione musicale e
segnatamente sulla riforma di legge dei conservatori
e delle scuole di musica e sulle prospettive di
giovani musicisti e studiosi, muovendo da un lavoro
preliminare di studi e sondaggi in tale ambito.
Nello spirito informatore dell’Ente e secondo la
vocazione che traspare dagli scopi istituzionali
delineati dal Fondatore, si è tesi ad
orientare l’attenzione verso l’attualità
sondando l’opinione pubblica – specie nei pubblici
più direttamente coinvolti da quanto tocca
l’interesse, la sensibilità, ciò che
muove il nostro tempo anche quando grandi mutamenti
si svolgono quasi sotto silenzio.
Così per la rivoluzione in atto nella musica
e per i grandi cambiamenti che nel nostro Paese
agitano l'offerta formativa.
Un fitto calendario di appuntamenti con un unico
filo conduttore: entrare nella sensibilità,
nei bisogni dei giovani e metterli in relazione con
i loro naturali interlocutori: Artisti e Maestri -
soprattutto ma non solo di conservatorio –
musicologi, produttori.
L’esigenza di coniugare tale tensione con il ruolo
nevralgico che sta assumendo il nostro territorio,
trovandosi naturalmente al centro di Conservatori
prestigiosi, quali quelli dell’Aquila, di Roma – con
la sede distaccata di Rieti - e di Terni, per
menzionare solo i più vicini, spinge a
credere in un’iniziativa che si prefigge di offrire
ai giovani un’occasione di crescita in termini
artistici per la presenza di Maestri
internazionalmente riconosciuti e rispondenti ad
esigenze estetiche, tecniche e gusti variegati, ed
un momento di incontro che rispondendo ad un’
esigenza maieutica per convinzione, possa valere
come palestra d’apprendimento, forum e soprattutto
cenacolo, prospettando attraverso un percorso
articolato in quattro giorni di concerti, master
classes, dibattiti ma anche semplici incontri nella
convivenza quotidiana che vedrà vicini tutti
i partecipanti al festival, la possibilità di
fare dei passi insieme immersi nell’arte e verso un
piano esistenziale che auspichiamo ispirato e
favorito dalla proposta. Proposta che si presenta
come un unicum nel panorama delle rassegne musicali,
a sottolineare la valenza culturale e formativa
dell'iniziativa ma anche di sensibilizzazione
dell'opinione pubblica e non solo degli addetti ai
lavori.
Diverse istituzioni si uniranno per suggerire al
pubblico nuovi itinerari di ascolto, passione per la
ricerca, affetto per la tradizione, un'autentica
apertura di esperienza formativa ed artistica
intorno a programmi attentamente tematizzati:
formazione e sue criticità, futuro della
musica e dei musicisti.
I giovani vedranno alternarsi artisti di fama
internazionale a giovani colleghi ricreando schemi
di concerto e moduli alternativi, classici senza
tempo e opere in prima o di rara esecuzione.
Così s'intende realizzare un incrocio non
casuale tra istituzioni d'alta formazione e
territorio: fare di questa occasione di studio, di
scavo della ricerca, di un fatto d'arte un momento
di comunicazione in una sequenza di necessaria
connessione.
Un seme gettato nel contesto formativo ed artistico
e nel nostro territorio che diviene territorio
d'elezione.
Nietzsche sostiene che la filosofia é
pensiero che danza. Il logos dei filosofi deve
pertanto trasformarsi in suono se vuol essere
davvero lieto. Facendo suono insieme e lavorando
all'elaborazione di nuovi moduli formativi, nuove
proposte o suggerimenti, si tenterà di far
danzare il pensiero nell'ambito tracciato della
ricerca tematizzata e di fare musica, nella
consapevolezza che non si è autori di nulla,
ci si può solo porre in attesa dell'evento in
cui si invera l'arte.
Il Presidente
Giuliana Cipriani